giovedì 19 ottobre 2017

TREVISO IN POESIA



La SOCIETA' ICONOGRAFICA TRIVIGIANA
con il Patrocinio della Città di Treviso

INVITA

alla proiezione commentata

TREVISO IN POESIA

Immagini di Franco Vivian
Poesie dialettali di Emilio Gallina

Martedì 14 Novembre 2017 - ORE 20,45

Treviso - Auditorium Stefanini -Borgo Cavalli

La nostra città e i suoi dintorni sono sempre stati oggetto di particolare attenzione da parte della Società Iconografica Trivigiana. Aspetti storici, naturalistici, iconografici hanno infatti dato spunto, nelle più varie occasioni, a conferenze tenute da cultori e appassionati del territorio. Questa volta i relatori della serata che si terrà presso l'Auditorium della scuola media Stefanini martedì 14 novembre alle ore 20.45 hanno voluto porre l'attenzione sugli angoli più caratteristici (e anche più nascosti) della città: le fotografie che ispirano i versi, i paesaggi che richiamano la poesia. Franco Vivian, trevigiano, appassionato fotografo e pittore ha voluto pertanto accompagnare le sue immagini con le rime in dialetto trevigiano composte da Emilio Gallina, un sensibilissimo poeta pure trevigiano. Sul canale dei Buranelli l' "aquaciara" fa rispecchiare da sotto i portici la casa del poeta Giovanni Comisso, mentre la piccola "Madoneta" in terracotta sbuca fuori poco oltre il ponte dei Buranelli, non vista dalla gente: discreta presenza religiosa, posta su una colonna del Portico Scuro. In angoli come questo si respira davvero "un vìvar d'altri tempi", mentre si sente il "ciaciaràr discreto de l'aqua del canal". D'altra parte, passeggiando per le vie del centro, se si alzano gli occhi e si guarda con attenzione tra gli angoli più nascosti, sono innumerevoli i segni della pietà religiosa lasciataci dai nostri padri, come se si fosse voluto dedicare i palazzi o le vie cittadine alla Vergine e come se si fosse voluto implorare la benedizione del Cielo o dei Santi per la salute dei cittadini. Immagini della Madonna col Bambin Gesù, angeli annunzianti, effigi del sole splendente di San Bernardino da Siena sono ancora ben presenti, nonostante il passare degli anni, in Calmaggiore, in via Roggia, in via Martiri della Libertà e in tanti angoli meno noti della città. Si tratta di segni di fede in "capitèi, edicoéte, ne le forme le pi' varie", segni che rammentano, a noi uomini moderni, la fede antica dei nostri padri e delle nostre madri. Molti altri sono gli spunti per immagini piene di arte e di poesia: le vedute dal ponte di San Francesco con i salici che si riflettono sull'acqua del Cagnan Grande, i palazzi antichi e le vecchie case "co' i so pergoi fiorii", la piazza di San Parisio col suo vivacissimo mercato della frutta e le terrazze in fiore. E che dire degli aspetti forse più umili e meno appariscenti di Treviso, che pure richiamano l'attenzione del fotografo e del poeta: i camini dalle forme più bizzarre, le case con i barbacani, i leoni della Serenissima che ancora vigilano lungo le vecchie mura, sopravvissuti al tempo e alla volontà di chi avrebbe voluto distruggerli. E non dimentichiamo le grandi e piccole fontane della città, fontane che un tempo erano indispensabili per i fabbisogni domestici. E ancora i minuti affreschi decorativi della Loggia dei Cavalieri e la ottocentesca imponente statua della “Teresona” a ridosso del Palazzo dei Trecento. Per finire con le vedute romantiche della Riviera Garibaldi, del Ponte Dante e di vecchie case trevigiane. Tutto questo verrà raccontato in "Treviso in Poesia", una conferenza nata dalla collaborazione "a quattro mani" tra un fotografo e un poeta. (f.v.)
(N.B.- Le citazioni tra virgolette sono tratte dalle poesie di Emilio Gallina)

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