domenica 11 marzo 2012

"Oltre il Museo..."



La SOCIETA‛ ICONOGRAFICA TRIVIGIANA
Con il Patrocinio del Comune di Treviso
Presenta

"Oltre il Museo..."

Opere d'arte del '900 in Treviso fuori Mura

Immagini commentate a cura di Raffaello Padovan

GIOVEDI' 29 MARZO 2012 - ORE 20,45

TREVISO, AUDITORIUM STEFANINI

INGRESSO LIBERO



La presente comunicazione intende illustrare quanto nella città di Treviso abbia prodotto la cultura artistica del secolo da poco conclusosi, ovvero il cosiddetto “Novecento”.
Indubbiamente il primo luogo per una consultazione didattica e/o meramente conoscitiva in tal senso è il museo cittadino, o quei luoghi che alla conservazione degli oggetti artistici sono deputati. Ho inteso invece mostrare tutto ciò che esula da questi punti fondamentali ed indispensabili di riferimento per indirizzare lo sguardo verso ciò che più appartiene alla quotidianità di ciascuno, cittadino del posto o semplice visitatore, che talvolta si imbatte con un’opera d’arte senza riconoscerla come tale o senza esserne consapevole. Questo perché gli oggetti artistici sono una presenza “comune” senza che gli sia stata conferita quell’aura che deve assumere un’opera per divenire “artistica”. O pure perché, è il caso delle opere contemporanee, troppo vicine nel tempo, all’osservatore per crederle tali. Spesso sono opere nate per la devozione o per celebrare un avvenimento e pertanto rimangono legate al momento di assunzione di tale funzione, a quel ricordo, e ci vuole molto tempo per “sganciarle” dal clima culturale, religioso politico di moda di quel periodo per vederle con occhio differente. Lo scopo dunque di questo lavoro è quello di guardare con altro occhio ciò di cui il nostro territorio trevigiano, entro e fuori le mura urbane, offre proponendo una panoramica della storia dell’arte del Novecento vista e considerata in una ottica non solo eminentemente locale che impone altresì il confronto col mondo artistico esterno riscontrandovi presenze estranee, contatti, scambi raffronti, parallelismi con quanto le realtà più lontane hanno offerto proposto e prodotto.
Così sovviene pure l’occasione per conoscere un tipo di committenza, civile e religiosa, una onomastica di artisti, trevigiani e non trevigiani, più spesso dimenticati e di scoprire luoghi considerati minori o privi di qualsiasi connotazione “artistica”. Intendo precisare che non tutto è stato analizzato e approfondito e che non tutte le opere presentate sono da considerarsi , a mio giudizio dei capolavori, tuttavia sono un documento storico sia per comprendere il clima culturale del momento sia per ricordare un autore.

Raffaello Padovan

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